Per molti l’Autunno è la stagione della pioggia, l’intervallo tra l’Estate e l’Inverno, un periodo malinconico, forse anche un po’ triste. Tra le spiagge di Agosto e le luci di Natale ci sono questi mesi in cui si fanno i conti con il rientro a scuola e a lavoro, il cambio dell’ora, il buio che arriva prima.
A Seggiano si fanno i conti con i grappoli da raccogliere e con la cantina da organizzare, con le castagne da scegliere e poi da conservare, con i teli per le olive da stendere e poi da svuotare in vista del frantoio. Non proprio un letargo.
A Seggiano l’Autunno è lontano dai suoi luoghi comuni. È una stagione che si muove, non ferma. La campagna, da sempre metronomo di questo splendido territorio, detta il ritmo della vita, scandendo il tempo a seconda delle attività da fare, dei frutti da raccogliere.
Il bello di Seggiano 360 è proprio questo, la possibilità di scoprire a tutto tondo il territorio e i suoi tre prodotti di qualità:
- Vino
- Castagne
- Olio
Le vigne che puntellano il territorio sono le prime a partire. Già a fine Agosto qualcuno si muove, ma a Settembre e per i primi giorni d’Ottobre è tutto un formicolare lungo i filari per prendere i grappoli, raccoglierli nelle cassette, portarli in cantina e partire con tutte le operazioni del caso. Il Sangiovese, vitigno toscano per eccellenza, la fa da padrone e permette al vino che si produce qui di rientrare nella DOCG del Montecucco.
I castagneti si trovano più in alto, ci si arriva seguendo la strada che sale verso il Monte Amiata, o i sentieri che si snodano sempre in salita. Contagiati dai faggi i castagni iniziano già a fine Settembre a cambiare colore: giallo, arancione e poi marrone. Mentre le foglie si tingono e cadono silenziosamente, cascano con tonfi più sordi le castagne e i ricci, o “lappe” come vengono chiamate qui. Mentre tra le vigne è il Sangiovese ad andare per la maggiore, nei castagneti si hanno più tipi di frutto, anche se ci sono tre varietà principali, riconosciute con il marchio IGP a livello europeo
- Cecio
- Bastarda Rossa
- Marrone
Lasciati guidare tra i faggi dell’Amiata
Gli oliveti circondano Seggiano e sono parte integrante della sua storia. Il simbolo del comune è proprio una pianta di olivo simbolo di un legame secolare, sottolineato dal nome della pianta di olivo originaria di questo territorio: l’Olivastra Seggianese. Questa pianta forte e resistente, che ha ottenuto la certificazione DOP, da Settembre fino a Novembre attira l’attenzione della maggior parte dei seggianesi. L’olio che nascerà sarà ricco di sostanze nutrienti e figlio della passione e del sudore che da generazioni la gente del luogo dona a queste piante.DOCG, IGP, DOP. Non sono suoni onomatopeici, ma sono riconoscimenti di una qualità che qui è ovunque, una qualità che Seggiano 360 può farvi vivere davvero e dal vivo.